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La lucida follia di Renato Zero conquista Livorno
Aggiornato il: 11 dic 2019
Renato Zero - Il Folle In Tour ha fatto tappa al Modigliani Forum di Livorno.
Di seguito, la recensione dell’evento.
Un rumoroso conto alla rovescia del pubblico da dieci a Zero scandisce i minuti prima dell'inizio dello show, che prende il via alle 21 esatte con Il mercante di stelle, accompagnato da un profluvio di archi e dai coristi che si presentano tutti mascherati di bianco. Dopo il brano di apertura i toni dello spettacolo si fanno più intimi, incentrati prevalentemente sul dialogo tra voce e pianoforte. È in questa chiave che viene proposto il medley degli anni Ottanta composto da Per non essere così, Niente trucco, Artisti e L'equilibrista, fino ad arrivare al nuovo album - Zero il Folle - con Mai più soli.

Viaggia segna il primo dei diciotto cambi d'abito di Renato Zero, con costumi pittoreschi che sfidano la forza di gravità, nei quali il minimalismo è messo rigorosamente al bando e la stravaganza posta al centro di tutto. Con Cercami arriva in scena un piano basculante con la strumentazione rock, che fa scattare i primi applausi a scena aperta, seguita dall'irresistibile ritmo funk di Emergenza Noia e dall'interpretazione magistrale di Sogni di latta, dove Zero mette in luce tutte le sue qualità di prodigioso interprete.

Dopo i ritmi dritti e lineari di Che fretta c'è, con diversi tipi di orologi che si alternano sul maxischermo posto sullo sfondo del palcoscenico (forse un omaggio a Time dei Pink Floyd), arrivano i primi brividi nella teatrale Dimmi chi dorme accanto a te, dove il cantautore interpreta il brano disteso su un letto, concluso da un magnifico assolo di sax. Lo stesso strumento introduce anche Questi anni miei, fra i brani migliori di Zero Il Folle, una ballad che, per emozioni e intensità, ha poco da invidiare ai suoi grandi classici. A riprova di ciò, il pubblico accoglie con una standing ovation la fine della canzone. Di certo la scaletta è costruita più come un racconto che come uno schema volto a riproporre le greatest hits, con diverse canzoni meno conosciute dal pubblico generalista, ma di grande fascino e coinvolgimento.

Zero il folle e Il cielo sono gli ultimi due brani chiamati a chiudere uno spettacolo in cui la follia ha fatto da filo conduttore a tutto l’evento, resa perfettamente dalla scenografia, dai costumi e dalle irriverenti canzoni proposte da Renato Zero.
Articolo di Sacha Tellini.
Le fotografie sono di Giulia Ghinassi.